Obblighi di Predisposizione dei Modelli Organizzativi e dei Codici di Condotta nelle Associazioni Sportive Italiane

Le associazioni sportive affiliate alle federazioni sportive italiane sono soggette a stringenti obblighi normativi finalizzati a garantire un ambiente sicuro e inclusivo. Questi obblighi includono la predisposizione di modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva, oltre all’adozione di codici di condotta specifici per la tutela dei minori e la prevenzione di molestie, violenza di genere e altre forme di discriminazione.

Con la “Riforma dello Sport”, e ancor più dopo l’introduzione dello sport come valore costituzionale con L. Cost. 1/2023 (che ha modificato l’art. 33 Cost che ora recita “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”) , il Legislatore italiano si è attivato con l’obiettivo di promuovere ulteriormente nel mondo dello Sport i valori di parità e non discriminazione nonché la tutela dei minori e il contrasto alla violenza di genere, all’interno del mondo sportivo.

In un primo step, dopo l’entrata in vigore della normativa contenuta nel d.lgs. 39/2021, era previsto che gli “Enti Affilianti” (Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di promozione e Associazioni benemerite) entro dodici mesi dall’entrata in vigore della normativa (ovvero entro il 31/8/2023)provvedessero ad emanare proprie Linee Guida per supportare le società ed associazioni sportive affiliate nella predisposizione di “Modelli Organizzativi” e “Codici di Condotta” a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, etnia o orientamento sessuale, nonché per qualsiasi condizione prevista dal c.d. “Codice delle pari opportunità”.

Molte federazioni hanno oramai emanato, seppur fuori termine, le proprie linee guida.

Da quel momento, la seconda fase prevista è quella in capo alle società affiliate, che hanno a loro volta 12 mesi dall’emanazione delle Linee Guida della propria Federazione di riferimento, per emanare i MOG (Modelli Organizzativi e di Gestione) e i Codici di condotta.

La sanzione per le Associazioni e le Società sportive che non rispettano l’obbligo di adottare Modelli e Codici di condotta sono la sanzione disciplinare e, per le Federazioni che lo hanno previsto (quasi tutte) anche la perdita dello status di affiliato e il successivo divieto di ottenerlo nuovamente.

Contestualmente, entro il 1 luglio 2024, le Associazioni e società sportive devono nominare un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. 36/2021, SU CUI VI RIMANDIAMO ALL’APPROFONDIMENTO DEDICATO. 

 1. Modelli Organizzativi e di Controllo dell’Attività Sportiva (MOG)

I modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva sono strumenti essenziali per garantire la corretta gestione e supervisione delle attività all’interno delle associazioni. Essi devono essere strutturati in modo da:

– Assicurare il rispetto delle normative vigenti: Le associazioni devono conformarsi a tutte le leggi e regolamenti applicabili, inclusi quelli relativi alla sicurezza degli impianti sportivi e alla tutela della salute degli atleti.
– Definire le responsabilità interne: È necessario delineare chiaramente i ruoli e le responsabilità di dirigenti, tecnici e volontari all’interno dell’organizzazione.
– Implementare procedure di controllo: Le associazioni devono adottare procedure per monitorare costantemente le attività sportive e garantire che vengano svolte in maniera corretta e sicura.
Formazione continua: La formazione del personale è fondamentale per mantenere aggiornate le competenze e le conoscenze riguardo alle migliori pratiche e alle normative vigenti.

Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati.

Le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva adottano misure per assicurare l’effettività dei diritti di cui al comma precedente e le relative tutele, con particolare riguardo alla tutela dei minori.

Le associazioni e le società sportive affiliate (di seguito anche solo “Affiliate”) a Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva prevengono e contrastano ogni forma di abuso, violenza o discriminazione nei confronti dei tesserati, in particolare se minori. A tal fine, informano i tesserati dei rispettivi diritti, favoriscono la diffusione delle politiche di safeguarding degli Enti di affiliazione e adottano misure e procedure per assicurare l’efficacia di tali politiche, anche mediante la formazione di lavoratori, collaboratori e volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva e sono a contatto con gli atleti.

Il MOG deve tener conto delle caratteristiche dell’affiliata e delle persone tesserate.

Il MOG deve prevedere:

(i) le modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni

(ii) protocolli di contenimento del rischio e di gestione delle segnalazioni
(iii) obblighi informativi in materia,prevedendo:

a) in relazione alla dimensione dell’Affiliata e delle discipline sportive praticate, misure preventive e attività periodiche di controllo idonee a garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto delle disposizioni vigenti, ivi compresi i presenti Principi e le Linee Guida emanate dall’Ente di affiliazione, nonché idonee a individuare ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio, intervenendo anche sui relativi effetti;

b) in relazione alla dimensione dell’Affiliata e delle discipline sportive praticate, misure di contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione, alla gestione delle segnalazioni nonché alla tutela dei segnalanti e assistenza alle vittime;
c) la definizione delle responsabilità in ambito endoassociativo in materia di prevenzione e contrasto di abusi, violenze e discriminazioni;

d) la specificazione delle conseguenze, anche in ambito endoassociativo, derivanti dalla violazione delle disposizioni e dei protocolli in materia di abusi, violenze e discriminazioni;
e) adeguate misure finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza di genere, diversità e inclusione nonché al monitoraggio periodico dei risultati;

f) misure idonee a garantire la massima diffusione e pubblicizzazione delle politiche di safeguarding e, in particolar modo, delle procedure per la segnalazione di eventuali comportamenti lesivi o comunque inosservanti dei suddetti protocolli organizzativi e gestionali;
g) misure idonee a garantire la trasmissione delle informazioni ai rispettivi Responsabili dei minori, Responsabili federali delle politiche di safeguarding nonché Uffici dei Procuratori federali ove competenti;

h) misure idonee a garantire il coordinamento con il Responsabile federale per le politiche di safeguarding nonché il recepimento e l’attuazione delle relative raccomandazioni;
i) valutazioni annuali delle misure di cui alle lettere precedenti adottate dall’Affiliata, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate.

 2. Codici di Condotta

Come detto, contestualmente all’adozione dei MOG, le associazioni e Società sportive devono adottare Codici di condotta (alla cui osservanza saranno tenuti i propri tesserati, dipendenti, frequentatori e associati) che traducono i principi di lealtà, probità, correttezza, inclusione, uguaglianza, ed equità in prescrizioni e divieti ben delineati.

Gli obiettivi di tutela presi in esame dai codici di condotta sono essenzialmente:

a) Tutela dei Minori

Le associazioni sportive hanno l’obbligo di adottare codici di condotta specifici per la protezione dei minori, che devono comprendere:

– Linee guida comportamentali: Devono essere stabilite chiare linee guida che definiscano i comportamenti appropriati e inappropriati tra adulti e minori.
– Procedure di segnalazione: Devono essere messe in atto procedure sicure e confidenziali per la segnalazione di comportamenti sospetti o inappropriati.
– Formazione specifica: Gli allenatori, i dirigenti e i volontari devono ricevere formazione specifica sulla tutela dei minori e sulle modalità di prevenzione e risposta a situazioni di abuso.

b) Prevenzione delle Molestie e della Violenza di Genere

Per prevenire le molestie e la violenza di genere, le associazioni devono adottare misure concrete, tra cui:

– Politiche di zero tolleranza: È essenziale implementare politiche che non tollerano alcuna forma di molestia o violenza di genere.
– Creazione di un ambiente sicuro: Le associazioni devono garantire che tutti i membri possano praticare sport in un ambiente sicuro e rispettoso.
– Supporto alle vittime: Devono essere previste misure di supporto per le vittime di molestie o violenza, inclusi servizi di consulenza e assistenza legale.

 c) Prevenzione di Ogni Altra Forma di Discriminazione

Infine, le associazioni sportive devono impegnarsi attivamente nella prevenzione di ogni altra forma di discriminazione, adottando misure quali:

– Promozione dell’inclusività: Iniziative e programmi devono essere sviluppati per promuovere l’inclusione di tutti i membri, indipendentemente da razza, etnia, genere, orientamento sessuale, abilità o altre caratteristiche.
– Formazione antidiscriminazione: La formazione continua sul tema della discriminazione deve essere obbligatoria per tutti i membri dell’associazione.
– Monitoraggio e valutazione: Le associazioni devono monitorare regolarmente l’efficacia delle loro politiche antidiscriminazione e apportare miglioramenti ove necessario.

 Conclusioni

L’adozione di modelli organizzativi e di controllo efficaci, unitamente a codici di condotta rigorosi, è cruciale per le associazioni sportive affiliate alle federazioni sportive italiane. Questi strumenti non solo garantiscono il rispetto delle normative, ma contribuiscono anche a creare un ambiente sportivo sicuro, inclusivo e rispettoso per tutti i partecipanti. Le associazioni devono quindi impegnarsi costantemente per aggiornare e migliorare queste pratiche, assicurando la massima tutela e il benessere di tutti i loro membri.

Il MOG deve essere aggiornato con cadenza almeno quadriennale e deve prevedere meccanismi di adeguamento a eventuali modifiche e integrazioni alle Linee Guida o alle raccomandazioni del Responsabile federale delle politiche di safeguarding (SAFEGUARDING OFFICE).

Ovviamente la redazione di efficaci Modelli Organizzativi, nonché dei codici di condotta, non può essere ridotta ad una attività meramente formalistica, un copia incolla di modelli che inizieranno a circolare in rete (e che non tuteleranno le Società in caso di verificarsi di uno degli eventi a rischio presi in esame) , ma dovrà essere affidata a professionisti seri ed affidabili, dotati di conoscenza della materia, nonché a conoscenza delle peculiarità della realtà sportiva di riferimento, che abbiano una ottima propensione alla risks analysis, al problem solving, e al lavoro di equipe: fondamentale sarà infatti l’interfaccia iniziale – e successivamente periodico, per gli aggiornamenti che si renderanno necessari dei MOG- con le società.

In un’ottica di piena compliance integrata, pare opportuno peraltro che i MOG e i Codici di condotta si coordinino con altre misure di safe guarding eventualmente adottate delle Associazione e dalle Società sportive (dal modello 231, laddove si rientri nei suoi ambiti applicativi e sia stato adottato), alla normativa in materia di Privacy , alle previsioni in materia di Whistleblowing.

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